Dopo la più grande emergenza sanitaria del secolo e mentre assistiamo alle conseguenze drammatiche di una guerra nel cuore della nostra Europa, parlare di ripartenza non è solo un auspicio, ma un invito a riflettere sul futuro del nostro Paese, sul “domani” delle lavoratrici, dei lavoratori e delle imprese.
Quindi Trieste, la città che è storicamente un ponte verso l’oriente del nostro continente: luogo di incontro, di passaggio di persone, di scambi commerciali, ma anche di cultura e conoscenza. Con il nostro Convegno, dal 15 al 17 settembre, vogliamo aprire uno spazio di confronto attraverso gli strumenti del diritto guardando all’Europa. Proprio le riforme che scaturiscono dal PNRR sono state l’oggetto del nostro ultimo evento online, lo scorso ottobre, e dalla “città giuliana” proseguiremo il nostro percorso partendo da due temi: il trasferimento e la circolazione delle imprese in crisi e le procedure di informazione, consultazione e partecipazione del sindacato.
La “ripresa” italiana è strettamente connessa a dinamiche sovranazionali, così come interdipendenti sono le strategie che dovranno mettere in campo i Governi per le lavoratrici e i lavoratori e per il sistema “Impresa”: nei settori classici dell’industria, in quelli 4.0, nei servizi, nel lavoro autonomo, dipendente, flessibile o precario. Il conflitto in Ucraina porterà ulteriori ricadute su un tessuto produttivo già messo a dura prova in questi ultimi tre anni. Sarà quindi centrale la sfida alla crisi che investe le imprese, il nodo della mobilità, le conseguenze in termini occupazionali e anche il ruolo partecipativo delle lavoratici, dei lavoratori e dei sindacati.
Nei workshop ci occuperemo delle politiche attive di transizione occupazionale, di formazione e gli incentivi all’occupazione. Esamineremo i nuovi strumenti, il contratto di espansione e il fondo nuove competenze, e li rapporteremo alle previsioni del PNRR facendo il punto sullo stato dell’arte: il programma GOL, i centri per l’impiego, le sinergie pubblico/privato.
Parleremo di parità di genere e discriminazione, partendo dalle modifiche al Codice delle Pari opportunità. Analizzeremo le modalità di svolgimento del rapporto di lavoro dopo la pandemia, di flessibilità, lavoro agile, conciliazione vita-lavoro, anche attraverso la valutazione delle norme vigenti, dei protocolli, degli accordi collettivi e individuali, della definizione di ragionevoli accomodamenti.
Discuteremo anche di ammortizzatori sociali, della composizione della crisi di impresa e del risanamento aziendale, delle nuove procedure in caso di chiusure aziendali, della tutela dei crediti di lavoro. Infine, cercheremo di capire cosa rimane del Decreto Dignità, dei contratti a termine e di somministrazione nel settore privato e pubblico dopo l’esperienza emergenziale.
Sabato chiuderemo i lavori mettendo al centro del dibattito la mobilità internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, la normativa antidumping sociale.
Da Milano a Perugia, da Torino a Bologna, passando per Verona e per gli eventi online resi necessari dalla pandemia, AGI ha riflettuto sul bilanciamento tra i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e le esigenze produttive delle imprese, studiando le realtà imprenditoriali ad alto livello di automazione e le conseguenze sui tempi e sui luoghi del lavoro (sempre più sfumati), sugli accordi nazionali, sulla contrattazione aziendale e anche sul welfare.
A Trieste si aggiungerà un altro tassello al percorso iniziato dalla sua fondazione, giusto 20 anni fa, con angolazioni diverse, di matrice pro-labour o datoriale, ma sempre su un terreno condiviso, il nostro terreno: il diritto del lavoro.
Ci vediamo a Trieste, vi aspetto. Buon lavoro a tutte e tutti.
Tatiana Biagioni, presidente AGI