Fine rapporto di lavoro e ferie non godute
di Roldano Cesca*
Le ferie sono regolamentate, oltre che dai rispettivi CCNL, da: Continua a leggere
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Il TFR (trattamento di fine rapporto) è la somma che spetta al dipendente alla cessazione del rapporto di lavoro e viene costituita mediante l’accantonamento annuale di una quota della retribuzione lorda da parte del datore di lavoro. Il TFR corrisponde a circa una mensilità dello stipendio ed è pari al 6,91% della retribuzione lorda annua al netto dello 0,5% utile per finanziare il fondo garanzia Inps che garantisce il pagamento del TFR nel caso di fallimento dell’azienda. Continua a leggere
Trib. Torino, Sez. lav., 15 dicembre 2018: Rappresentatività sindacale – Diritto di assemblea – Indizione ad opera di un solo componente di RSU – Partecipazione di dirigenti sindacali esterni – Assenza dei requisiti ex art. 19, legge n. 300/1970 – Inammissibilità.
Non può indire singolarmente l’assemblea ex art. 20 St. Lav. il componente della RSU eletto all’interno di liste riconducibili a Sigle Sindacali che non abbiano sottoscritto, ovvero partecipato alla sottoscrizione, di contratti collettivi applicati in azienda. Continua a leggere
Lo scorso 8 novembre è stata depositata la sentenza 194/2018 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità parziale dell’art. 3, comma 1, del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23 “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, suscitando un acceso dibattito giuridico e dottrinale. Oggi, possiamo finalmente leggerne le motivazioni. Continua a leggere
I controlli “a distanza” dell’attività lavorativa – rientranti nel generale potere di vigilanza del datore di lavoro – sono esercitati dal datore di lavoro mediante l’uso di strumenti in «posizioni geograficamente diverse ed in periodi successivi rispetto al tempo ed al luogo in cui viene eseguita la prestazione lavorativa»1. L’impianto normativo in materia di controlli a distanza dell’attività lavorativa, contenuto all’art. 4 della l. n. 300/1970, nella sua originaria formulazione (rubricata “impianti audiovisivi”)2, vietava al datore di lavoro l’uso di impianti e di apparecchiature volti al controllo a distanza dell’attività lavorativa (art. 4, co.1)3. Continua a leggere
Il percorso ormai inoltrato verso Industry 4.0 impone agli imprenditori un maggiore dinamismo che consenta loro di stare al passo coi tempi, condizione indispensabile per una crescita nel mercato di riferimento e per non rimanere esclusi da un sistema industriale in evoluzione e sempre più esigente. Continua a leggere
L’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori (legge 300/1970) fissa quella che è la procedura da seguire prima di irrogare qualsiasi sanzione disciplinare diversa dal rimprovero verbale, compreso quindi il licenziamento per giusta causa. Continua a leggere
Il Titolo II del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148 “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” istituisce e regolamenta i Fondi di solidarietà il cui scopo è quello di assicurare una tutela ai lavoratori in costanza di rapporto di lavoro. Tutti i Fondi di solidarietà, istituiti con il d.lgs. 148/2015, assicurano prestazioni in caso di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa dovuta ad eventi transitori, di mercato nonché riorganizzazione e crisi aziendale e sono “finanziati” mediante contributi a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore. Continua a leggere
Negli ultimi anni il numero di imprese che esternalizzano una o più fasi del proprio ciclo produttivo, utilizzando lo strumento giuridico del contratto di appalto, è notevolmente aumentato. L’appalto è il contratto con cui l’appaltatore realizza un’opera o un servizio a proprio rischio e attraverso l’utilizzo di mezzi propri, per conto di un committente, che verserà un corrispettivo in denaro all’appaltatore. Continua a leggere
L’assunzione di più lavoratori altamente specializzati da parte di un’azienda concorrente costituisce concorrenza sleale per storno di dipendenti specie se i lavoratori sono stati assunti e formati nel tempo da parte dell’azienda di provenienza. E’ questo il principio contenuto nella sentenza depositata dal Tribunale di Macerata lo scorso 30 luglio. Continua a leggere